DALLE SEZIONI REGIONALI
L’UNITEL, Unione Nazionale Italiana Tecnici degli Enti Locali, è stata convocata in Audizione dalla II Commissione Permanente Territorio, Ambiente e Infrastrutture della Regione Abruzzo presso la sala “Gabriele D’Annunzio” del Palazzo dell’Emiciclo a L’Aquila per l’esame del progetto di legge n. 298/2023 di iniziativa di Giunta regionale DGR n. 4/C del 09.02.2023 sulla “Nuova legge urbanistica del territorio”.
L'associazione da subito coinvolta nell’esame del progetto di legge ha ritenuto opportuno partecipare con un documento riportante gli elementi cardine di questo progetto di legge a cui sono legate delle criticità rilevanti per i territori che necessitano di una seria riflessione concertativa tra tutti gli attori e le forze coinvolte.
Il lavoro è stato svolto dalla Direzione e Coordinamento Scientifico dell'UNITEL nazionale, rappresentata dal Geom. Salvatore di BACCO, Responsabile dell’Area Edilizia e Urbanistica del Comune di Raiano (AQ), esperto in temi edilizi e urbanistici che ha già partecipato alle audizioni in senato per la riforma del Testo unico dell’Edilizia:
Obiettivo principale dell’intervento in audizione tenutasi nella seduta del 16 maggio 2023, (alla presenza di tutti i componenti della commissione nonché assessori e consiglieri regionali), è stato quello di illustrare alcune criticità del progetto di legge ed offrire spunti di riflessione al fine di giungere ad una migliore ottimizzazione dei percorsi inseriti nel corpus normativo di riforma sulla pianificazione di governo del territorio abruzzese.
A tal fine Di Bacco ha redatto e depositato sempre in sede di audizione una dettagliata relazione (allegata anche alla presente nota) contenente un report analitico sulle criticità e sulle difficoltà che i territori abruzzesi in sede di prima applicazione si troveranno ad affrontare nel momento della sua entrata in vigore.
Nell’esporre il punto di vista dell’Associazione, Di Bacco esordisce sostenendo come, da “addetto ai lavori”, si ritrovi quotidianamente ad operare e confrontarsi con professionisti locali, imprese, associazioni e cittadini sui principali temi sul governo di gestione del territorio.
In questo periodo di emergenza, questi attori “hanno la necessità di comprendere le nuove strategie e i nuovi modi di approcciare e pianificare il governo del territorio e tutti insieme dobbiamo lavorare verso tali finalità”, soprattutto alla luce di questa riforma della nuova legge urbanistica, che andrà a sostituire integralmente dopo 40 anni dalla sua prima applicazione la L.R. 18 del 1983; sostituzione che avverrà non solo da un punto di vista normativo ma soprattutto alla luce della nuovo modo di pensare del territorio: riuso dell’esistente e riduzione del consumo del suolo pari a zero entro l’anno 2050, obiettivo fissato dall’Unione Europea.
In poche parole il “riuso” dell’esistente diventerà obiettivo primario, si utilizza ciò che già esiste, rinnovandolo e ristrutturandolo. Il tutto all’interno del territorio già urbanizzato, con l’obbligo di impattare il meno possibile sulle porzioni di territorio al di fuori dei perimetri cittadini, salvaguardando cosi in primis il territorio rurale.
Purtroppo è cronaca di questi giorni come gli eventi climatici e i disastri avvenuti in Emilia Romagna fanno emergere chiaramente quale elemento di concausa di ciò che è accaduto sia riconducibile anche all’eccessivo consumo del suolo e alla sua cementificazione con riducendo le superfici agricole e non rendendole più permeabili agli assorbimenti delle continue piogge e alluvioni che il contesto del cambiamento climatico in atto mette in evidenza.
Infatti da alcuni report pubblicati negli ultimi mesi si evidenzia come l’Emilia Romagna è al terzo posto dietro la Lombardia e il Veneto nella classifica delle regioni con il più alto consumo del suolo negli ultimi anni. L’Abruzzo nonostante sia considerata regione verde d’Europa è posizionato all’8 posto.
Alla luce di queste criticità, Di Bacco si trova d’accordo con le revisioni proposte e con le indicazioni previste nella nuova filosofia di governo e gestione del territorio che di seguito sinteticamente si riportano a conoscenza della collettività regionale affinché si inizi a prendere coscienza dei cambiamenti e dei nuovi approcci sul governo dei territori:
a) il contenimento del consumo di suolo quale bene comune e risorsa non rinnovabile, anche in funzione della prevenzione e della mitigazione degli eventi di dissesto idrogeologico e delle strategie di mitigazione e di adattamento ai cambiamenti climatici, ponendo come sfida di rendere effettivo il principio secondo il quale i nuovi impegni di suolo sono ammessi solo se non sussistono possibilità di riuso degli insediamenti e delle infrastrutture esistenti, codificando dispositivi e procedure volti a contrastare il consumo di nuovo suolo;
b) la rigenerazione dei territori urbanizzati ed il miglioramento della qualità urbana ed edilizia, con particolare riferimento all'efficienza nell'uso di energia e risorse fisiche, alla performance ambientale alla conformità alle norme antisismiche e di sicurezza, alla qualità ed alla vivibilità degli spazi urbani e dei quartieri, alla promozione degli interventi di edilizia residenziale sociale;
c) la riduzione dei fattori di rischio connessi all'utilizzazione del territorio in funzione di maggiore sicurezza e qualità di vita delle persone;
d) la valorizzazione di un sistema di città e insediamenti equilibrato e policentrico, promuovendo altresì la massima sinergia ed integrazione tra i diversi territori della Regione;
e) lo sviluppo delle potenzialità multifunzionali delle aree agricole e forestali, della montagna e della fascia costiera, coniugando funzioni produttive con funzioni di presidio idrogeologico, ambientale e paesaggistico;
f) una qualità insediativa ed edilizia sostenibile che garantisca la salute ed il benessere degli abitanti e dei lavoratori, la piena accessibilità degli spazi pubblici, la salvaguardia e la valorizzazione degli spazi agricoli periurbani, la produzione locale di energia e la riduzione dei consumi energetici ed il risparmio idrico;
g) l’organizzazione delle infrastrutture per la mobilità che garantisca l’accessibilità all’intero sistema insediativo e all’inter-modalità unitamente allo sviluppo della effettiva ed adeguata connettività della rete di trasferimento dati su tutto il territorio regionale;
h) sviluppo ed attuazione di processi virtuosi di partecipazione pubblica come componente ordinaria delle procedure di formazione dei piani;
i) mantenere la governance territoriale, quale modello di relazioni tra soggetti pubblici competenti in materia di governo del territorio nel rispetto del principio di sussidiarietà, differenziazione ed adeguatezza, e di garantire al contempo una maggiore responsabilizzazione di ciascun soggetto attraverso il sistema della governance multilivello.
Tuttavia, l’esperto abruzzese afferma che:
“l’esame analitico di tutti i punti nevralgici della nuova legge urbanistica del governo del territorio deve essere affrontato in concertazione con tutti gli enti coinvolti nel governo del territorio fin dalle prime fasi di formazione delle leggi.
La pianificazione e la gestione dei territori non può essere gestita da un solo ente, la regione Abruzzo, ma necessariamente deve essere concertata ma soprattutto partecipata preliminarmente sui territori regionali con percorsi e centri di ascolto che fanno emergere lo stato dell’arte, le criticità, le differenziazioni tra le varie realtà locali dell’Abruzzo interno e di quello costiero, le quali sono nettamente distinte e separate sotto diversi aspetti, in primis quello orografico che comporta una diversa gestione del territorio.
Quindi è necessario conciliare queste realtà creando tavoli di concertazione scendendo sui territori, ascoltandoli, affinché le finalità collettive vengano equilibrate e tarate sulle differenti realtà territoriali.
Le audizioni a testo già pronto possono servire solo a raffinare parzialmente alcune sfumature ma non l’intera forma e contenuti che la legge intende apportare.
Noi operatori di trincea e di prima linea vogliamo trasferire il Know-how acquisto in questi anni di conoscenza del proprio territorio, al fine di dare un contributo fattivo e determinante per una migliore pianificazione e gestione dello stesso soprattutto sotto l’aspetto idrogeologico cercando anche di ridurre i danni futuri derivanti da una non corretta pianificazione del proprio territorio.
Tutti, dagli operatori di settore, agli amministratori, alle pubbliche amministrazioni finanche i cittadini dobbiamo fare uno sforzo congiunto e condiviso sui territori affinché le generazioni future traggano benefici dalle pianificazioni di oggi lanciando una ideale staffetta tra ciò che è stato il passato, ciò che siamo noi nel presente e ciò che sarà il futuro.”
L’audizione UNITEL
Nell’audizione del 16 maggio L’UNITEL ha illustrato tramite il suo coordinatore i seguenti temi che rivestono delle criticità in sede di prima applicazione da parte degli uffici tecnici comunali:
Chi volesse approfondire nel dettaglio i vari temi che il Geom. Di Bacco ha illustrato ed evidenziato ai componenti della Commissione Ambiente Territorio e Infrastrutture e agli assessori e ai consiglieri regionali presenti troverà qui di seguito l’intera relazione depositata ufficialmente agli atti.
UNITEL ABRUZZO
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