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Riordino disposizioni legislative in materia di costruzioni: UNITEL alla Commissione Lavori Pubblici del Senato

Pubblicato il 04/12/2021
Riordino disposizioni legislative in materia di costruzioni: UNITEL alla Commissione Lavori Pubblici del Senato

Martedì 30 Novembre, L'Ufficio di Presidenza della Commissione Lavori Pubblici, nell'ambito dell'esame dell'A.S. n. 1679 di delega al Governo per il riordino delle disposizioni legislative in materia di costruzioni, ha ascoltato i rappresentanti UNITEL- Unione Nazionale Italiana Tecnici Enti Locali, insieme al Consiglio Nazionale dei Geologi, il professor Paolo Berdini, i rappresentanti di Conforma e il professor Paolo Pileri.

A far le veci del Presidente Claudio Esposito e dell’Associazione, Salvatore Di Bacco: storico socio UNITEL, esperto in materia di edilizia e lavori pubblici, nonché Responsabile dell’Ufficio Tecnico del Comune di Raiano (AQ).

Obiettivo principale dell’intervento di Di Bacco: illustrare le criticità in merito al Testo Unico dell’Edilizia, dalla sua approvazione fino ad oggi, ed offrire proposte e spunti di riflessione sul futuro Testo Unico delle Costruzioni. I temi affrontati da UNITEL sono:

  • Digitalizzazione e dematerializzazione della documentazione cartacea dei Comuni;
  • Unicità delle piattaforme e interoperabilità dei dati telematici;
  • Riduzione dei titoli abilitativi presenti nel Testo Unico dell’Edilizia;
  • Agibilità delle costruzioni esistenti;
  • Rigenerazione urbana.

L’audizione UNITEL

Nell’esporre il punto di vista dell’Associazione, Di Bacco esordisce sostenendo come, da “addetto ai lavori”, si ritrovi quotidianamente ad operare e confrontarsi con professionisti locali, imprese, associazioni e cittadini. In questo periodo di emergenza, questi attori “hanno la necessità di certezza giuridica sui procedimenti da seguire”; soprattutto all’interno del Testo Unico e in relazione al Superbonus 110%. Alla luce di queste criticità, il socio UNITEL si trova d’accordo con le revisioni proposte. Tuttavia, l’esperto abruzzese afferma che “l’esame analitico di tutti i punti nevralgici del Testo Unico dovrebbe essere affrontato in un tavolo di concertazione” o “un tavolo di lavoro”.

Ribadendo il suo ruolo di tecnico e profondo conoscitore delle normative, Di Bacco sostiene l’esigenza da parte degli enti locali di “celerità e velocità dei procedimenti amministrativi". Infatti, tra i punti di discussione di UNITEL, compaiono:


Digitalizzazione e dematerializzazione della documentazione cartacea in possesso dei Comuni

Processo che andrebbe applicato anche ai fascicoli del fabbricato, indispensabili per le richieste di bonus e agevolazioni fiscali. Il Superbonus 110, continua il tecnico aquilano, “ha evidenziato carenze sistematiche delle banche dati comunali nella ricerca dei fascicoli dei fabbricati”: criticità che hanno portato a una situazione di “imbarazzo istituzionale” da parte dei Comuni, data la loro “incapacità di rispettare i termini di richiesta da parte dei cittadini di accesso agli atti per verificare la cosiddetta ‘conformità edilizia’ necessaria per proseguire con il Superbonus”.

Con l’aiuto ai Comuni di fondi per ottenere il “fascicolo del fabbricato”, di cui, secondo Di Bacco, “si parla spesso”, ma che ha avuto difficoltà nella sua realizzazione, oggi è “più che mai indispensabile per gestire eventi e procedimenti futuri in materia edilizia”. Senza il fascicolo, gli uffici tecnici andranno incontro a grandi difficoltà nella gestione del nuovo Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.


Unicità delle piattaforme e interoperabilità dei dati telematici

“In Italia”, prosegue Di Bacco, “esistono troppe piattaforme telematiche: è necessario [...] far interagire tra di loro queste banche dati”. Da operatore, il socio UNITEL sostiene che, nelle sue interazioni con la PA, si trova a gestire circa 40 piattaforme telematiche: pratica che comporta seri problemi in termini di “gestione procedimentale”.

Di conseguenza, UNITEL auspica che il governo procedi alla creazione di un’unica piattaforma nazionale con “contenuti riferiti a tutti i procedimenti in essere ed ‘obblighi’ tutte le amministrazioni che sono collegate al procedimento edilizio ad operare all’interno della piattaforma unica”. Soltanto con una sola piattaforma interoperabile si potrà avere un’accelerazione dei processi edilizi necessari al rilascio dei provvedimenti autorizzativi.


Riduzione dei titoli abilitativi presenti nel Testo Unico dell’Edilizia

Parlando di titoli abilitativi del Testo Unico dell’Edilizia, ad oggi esistono “la Cil, la Cila, la Cila Superbonus, la Scia, la Scia alternativa al permesso di costruire e il Permesso a costruire: troppi titoli che creano confusione dal punto di vista gestionale”, di contenzioso e di giurisprudenza. Per Di Bacco, è opportuno ridurre il numero dei titoli abilitativi a due: il permesso di costruire e la scia. Inoltre, “è necessario creare un glossario o un abaco per permettere a tutti di inquadrare con certezza giuridica tutte le tipologie edilizie e tutti gli interventi di appartenenza procedimentale”.

Da operatore, la situazione è ormai critica: le richieste in merito alle procedure da seguire sono più che numerose e, in aggiunta, i professionisti esterni non sono in grado di decifrare con esattezza i procedimenti previsti dai titoli abilitativi presenti.


Agibilità delle costruzioni esistenti

La maggior parte dei fabbricati italiani, secondo il membro UNITEL, “è sprovvista del titolo legittimante all’utilizzo dell’immobile che è quello dell’agibilità, che negli anni ha perso valenza ed è tornata in auge negli ultimi anni grazie al sistema bancario per la richiesta di mutui, dove si chiede espressamente il provvedimento di agibilità”.

Di conseguenza, gli uffici tecnici si sono ritrovati con una grande mole di richieste da parte dei cittadini in merito a questo provvedimento, per poi scoprire che molti fabbricati ne sono sprovvisti. “Sanare questa situazione è una questione delicata”, dal momento che entrerebbero in discussione una serie di titoli, come il collaudo statico, che metterebbero in difficoltà l’intero apparato pubblico-statale.


Rigenerazione urbana

La questione della “rigenerazione urbana e demo-ricostruzione in ambiti e quartieri locali può creare problemi amministrativi e burocratici. Ma da un punto di vista di legittimità giuridica, come si acquisiscono questi fabbricati?” Sollecita il tecnico abruzzese.

Riportando la sua esperienza di tecnico di un piccolo comune del Centro-Sud Italia, Di Bacco sostiene che, in simili realtà, molto spesso soggette al fenomeno dello “spopolamento”, la maggior parte di questi fabbricati si trovano in uno stato fatiscente e risultano vari intestatari, anche deceduti: “come può un comune, con un decreto di esproprio, legittimare il passaggio di questi ruderi alla proprietà comunale senza che ci sia un’apposita norma che permetta a un ente locale di acquisire giuridicamente queste proprietà?”. “Ben venga la rigenerazione urbana”, incalza l’esperto, “ma si rischiano intoppi di natura burocratica che non permettono poi di effettuare” la stessa “rigenerazione urbana”.

La proposta di UNITEL è di creare una nuova normativa che conceda all’ente locale di effettuare un “esproprio legalizzato” e che consenta di richiedere fondi e agevolazioni al fine di poter concludere il procedimento a livello giuridico e legittimante.

 

Per maggiori informazioni, il video dell’intervento di Salvatore Di Bacco è disponibile sul canale Youtube UNITEL. In alternativa, il video completo dell’audizione è disponibile al seguente link: https://www.senato.it/4621?video_evento=239227

 


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