Tutto il disegno di legge semplificazioni-bis per l’edilizia promosso dal Governo Monti è rimasto al palo. Realizzati, ma con molte ipoteche di dubbio, solo l’Autorizzazione unica ambientale (Aua) e lo Sportello unico per l’edilizia (Sue).
L’Aua ha ottenuto, sì, l’ok finale dal Consiglio dei ministri, ma solo a metà febbraio e, comunque, non è ancora operativa.
Eppure è di fondamentale importanza per le Pmi, visto che taglia almeno sette adempimenti burocratici, che alle imprese costano circa 1,3 miliardi l’anno. Uguale discorso vale anche per il Sue: entro il 12 febbraio scorso i Comuni dovevano attuare le misure atte a far sì che lo Sportello divenisse concretamente l’unico front office per le pratiche edilizie, ma è subito emerso che senza gli idonei sistemi on line, i nuovi obblighi del Sue rischiano di mandare in tilt i vari uffici comunali, peggiorando invece che migliorare la loro operatività.
E se Aua e Sue sono comunque partite, tante altre sono le misure di semplificazione che per ora rimarranno soltanto sulla carta. E’ così per la cancellazione del silenzio-rifiuto per il permesso di costruire in presenza di vincoli e per il raddoppio di durata della validità del Durc (che rimane quindi fissata a soli 90 giorni).
Non si sa nulla, poi, del regolamento sulla possibilità di inviare in via telematica la Dia, né del decreto attuativo della cosiddetta white list (la lista di imprese sicuramente al riparo dal rischio di infiltrazioni mafiose).
Al palo anche la legge delega per il riordino del Codice degli appalti e nulla di fatto anche per la semplificazione dei procedimenti di valutazione di impatto ambientale (Via).
(Sintesi redazionale UNITEL NEWS 24, 08.03.2013)
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