di Redazione
E' disponibile pubblicato da INU Edizioni il Quaderno del Rapporto dal Territorio sulle Linee guida per l'applicazione della nuova legge urbanistica e di governo del territorio della Regione Abruzzo, alla cui redazione ha partecipato anche l'UNITEL con il contributo del presidente della sezione Abruzzo dell'Unione, Arch. Raffaele Di Marcello, direttore responsabile del giornale dell'UNITEL.
L'obiettivo delle Linee Guida è quello di fornire alla pubblica amministrazione, in particolare ai Comuni, e ai professionisti, strumenti e conoscenze per affrontare correttamente i nuovi processi di pianificazione, sviluppando le nuove tematiche che caratterizzano la legge.
Il Quaderno è stato condiviso con la Regione Abruzzo, onde costituire un anello di congiunzione tra l'Ente che ha predisposto ed approvato la normativa e gli operatori del territorio, liberi professionisti e tecnici comunali, chiamati, per primi, ad applicare le nuove norme urbanistiche e di governo del territorio.
Le linee guida sono acquistabili, in formato digitale, accedendo al seguente LINK.
Di seguito, si riporta la prefazione dell'Arch. Raffaele Di Marcello.
L’UNITEL – Unione Nazionale Italiana Tecnici degli Enti Locali, ha accolto con piacere l’invito dell’INU, sezione Abruzzo e Molise, a collaborare alla stesura di queste Linee guida all’applicazione della nuova legge urbanistica e di governo del territorio della Regione Abruzzo. Una legge, la 58 del 20 dicembre 2023, che ha il pregio di avere, dopo decenni, posto un punto di partenza per una sostanziale riforma delle modalità
di pianificazione e governo del territorio della nostra regione, dopo decenni di proposte molto discusse ma mai giunte a termine. Un punto di partenza che necessita di una continua collaborazione, tra Regione ed Enti Locali, Comuni in primis, per risolvere quelle criticità che, nel tempo, fisiologicamente, andranno a evidenziarsi nell’applicazione della norma sui territori.
Come è noto, fin dalla legge 25 giugno 1865, n. 2359 (Sulle espropriazioni per causa di utilità pubblica), la funzione di pianificazione urbanistica è stata tradizionalmente rimessa all'autonomia dei comuni. Questa attribuzione non è stata modificata dalla successiva evoluzione dell'ordinamento regionale. Infatti, nell'attuare il nuovo Titolo V della Costituzione e nell'esercizio della competenza esclusiva attribuita dall'art. 117,
secondo comma, lettera p), il legislatore statale ha qualificato come funzioni fondamentali dei comuni «la pianificazione urbanistica ed edilizia di ambito comunale nonché la partecipazione alla pianificazione territoriale di livello sovracomunale » (art. 14, comma 27, lettera d, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, recante «Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica», convertito, con modificazioni, nella legge 30 luglio 2010, n. 122).
Purtuttavia, come autorevolmente ricordato dalla Corte Costituzionale, con la recente sentenza n. 51 del 18 aprile scorso, nell'esercizio delle funzioni fondamentali di pianificazione urbanistica, l'autonomia
comunale può essere compressa per esigenze di tutela di interessi generali che richiedano di essere curati a un livello territoriale più ampio. Infatti, pur spettando la funzione pianificatoria al comune, la stessa può essere attribuita ad altri livelli di governo in ragione della dimensione sovracomunale dell'interesse tutelato e delle sue esigenze di protezione unitaria.
La dialettica istituzionale sottesa al principio di sussidiarietà verticale – ricorda la Corte Costituzionale - impone di valutare, nell'ambito della funzione pianificatoria attribuita ai comuni, «quanto la legge regionale toglie all'autonomia comunale e quanto di questa residua, in nome di quali interessi sovracomunali attua questa sottrazione, quali compensazioni procedurali essa prevede e per quale periodo temporale la dispone »
(sentenze n. 119 del 2020 e n. 179 del 2019).
Come tutte le leggi regionali, che comportano deroghe al principio di pianificazione, occorre quindi valutare la proporzionalità delle scelte imposte dalla normativa con riguardo all'adeguatezza e necessarietà delle limitazioni imposte all'autonomia comunale in merito a una funzione amministrativa che il legislatore statale ha individuato come connotato fondamentale dell'autonomia stessa.
Occorre, quindi, che la richiamata dialettica istituzionale tra Comuni e Regione si rafforzi sempre più affinché le norme regionali, e la norma di cui si occupano queste Linee Guida in particolare, si armonizzino con le esigenze dei territori, non in un’ottica di localismo ma in un dialogo costruttivo tra chi conosce e vive, le necessità e le peculiarità dei comuni, dei loro abitanti, dei tessuti produttivi e della società in tutti i suoi aspetti.
In questo senso, fin dalle prime presentazioni del disegno di legge, l’UNITEL, quale organismo rappresentativo dei tecnici comunali, i primi soggetti chiamati ad applicare, e spesso ad interpretare, norme statali e regionali, circolari applicative e indicazioni giurisprudenziali, ha dato il suo contributo di conoscenze e competenze affinché la norma si adatti, al meglio, alle realtà operative degli uffici deputati al governo del territorio dei comuni abruzzesi.
Il nostro territorio, d’altra parte, è formato da 305 Comuni, di cui 124 hanno meno di 1.000 abitanti, 96 tra 1.000 e 3.00 e 31 tra 3.000 e 5.000, con solo cinque città che superano i 50.000 abitanti (i quattro capoluoghi di provincia più Montesilvano). Inoltre 224 Comuni abruzzesi sono ubicati in territori montani, dove si assiste ad un consistente fenomeno di spopolamento ed invecchiamento dei cittadini, fenomeni che, in generale, interessano tutta la regione. A lla luce di quanto sopra la norma abruzzese, nei prossimi mesi, dovrà essere applicata dai Comuni tenendo conto delle singole realtà territoriali, molto diverse in ambito regionale. Da tale applicazione potrebbe scaturire, come già accaduto con le previgenti norme, la necessità di modifiche che permettano di coniugare meglio sviluppo e riduzione di consumo di suolo, considerando le notevoli differenze che esistono tra territori interni, aree costiere e zone intermedie, tra piccoli comuni e aree metropolitane, tra zone ad alta vocazione turistica e residenziale ed aree marginali. In questo senso le presenti linee guida sono uno strumento prezioso per una prima applicazione della norma, come supporto agli uffici tecnici comunali, spesso composti da un solo funzionario, per la perimetrazione del territorio urbanizzato e la stesura del Piano Urbanistico Comunale.
Sarà necessario, in un prossimo futuro, mettere a punto pratiche e tecniche di pianificazione, finalizzate a calibrare meglio le scelte pianificatorie e gli strumenti previsti dalla nuova normativa, adattandole ai singoli territori e coordinandole con misure e norme nazionali e regionali.
A questo scopo sarebbe utile che la Regione Abruzzo rafforzasse il ruolo delle quattro Province abruzzesi, che escono fuori da una riforma tesa alla loro soppressione, ritrovando un ruolo come “case dei comuni” nel nuovo assetto amministrativo, in quanto enti di area vasta che forniscono servizi e supporto ai comuni del loro territorio, servizi e supporto che questa legge evidenzia e che andrebbero rafforzati per favorire una
gestione con visione più ampia delle dinamiche territoriali.
L’auspicio dell’UNITEL è che la normativa regionale sul governo del territorio, insieme alle nuove leggi nazionali in discussione, si spera di prossima approvazione, sulla rigenerazione urbana e sull’edilizia, aprano una nuova stagione di confronto tra Istituzioni e attori del territorio, che porti ad uno sviluppo della nostra regione, attento alle sue caratteristiche naturali e sociali, nella piena collaborazione tra Regione ed Enti Locali.