La marea del bonus 110 va assumendo i contorni di uno tsunami che si riversa negli uffici tecnici comunali, e rovina negli archivi con l’impeto di scavare nella storia dell’edilizia e dell’urbanistica cittadina
Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del 5 ottobre scorso sono diventati pienamente operativi i decreti riguardanti il Superbonus e il Sismabonus al 110%, introdotti dal DECRETO-LEGGE 19 maggio 2020, n. 34 “Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonché di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19. (Decreto Rilancio)”.
Il Superbonus è uno strumento attivato per rilanciare rapidamente il comparto dell’edilizia e rispondere alle importanti sfide climatiche ed ambientali previste per il settore civile dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima. L’obiettivo è favorire gli interventi di efficientamento energetico e antisismici, nonché l’installazione di impianti fotovoltaici o delle di infrastrutture per la ricarica dei veicoli elettrici negli edifici, abbinando la detrazione fiscale del 110% con l’applicazione degli strumenti della cessione del credito e dello sconto in fattura per effettuare importanti interventi sugli immobili potenzialmente senza alcuna spesa da parte dei committenti.
Gli adempimenti previsti dalla disciplina presuppongono che l’immobile su cui si interviene sia in regola dal punto di vista urbanistico ed edilizio, assunto valido per qualsiasi intervento edilizio a maggior ragione nell’ambito delle agevolazioni fiscali, pertanto, prima di ipotizzare gli interventi da effettuare per beneficiare dell’incentivo è necessario procedere alla verifica della conformità dello stato di fatto rispetto a quanto autorizzato o ai titoli presentati (PdC, DIA, SCIA, Agibilità, …). Questa fase ha comportato, e sta comportando da alcuni mesi, un aggravio del carico di lavoro degli uffici comunali coinvolti, presi d’assalto dagli accessi agli atti di pratiche edilizie conservate, nella maggior parte dei casi, in “archivi” cartacei collocati in altre sedi e da richieste di interlocuzioni con gli uffici per discutere sulle possibilità percorribili in caso di difformità. A questi accessi corrisponderanno più o meno altrettante richieste di sanatoria e successivamente di pratiche bonus. La carenza di personale degli uffici comunali è ormai cosa risaputa, tant’è che la Legge di Bilancio 2021 ha assegnato 10 milioni di euro ai Comuni per assumere in via straordinaria, nel 2021, personale a tempo determinato da dedicare agli adempimenti amministrativi relativi al superbonus 110%; ma lo stanziamento di 10 milioni di euro spalmato su 8.000 comuni italiani, equivale alla media di 1.250 euro a Comune, quindi risulta difficile immaginare in concreto delle assunzioni ad hoc per il disbrigo delle pratiche in argomento.
Per poter procedere con le assunzioni però, è necessario un dPCM da adottare su proposta del Ministro dello Sviluppo Economico (MISE), di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze e con il Ministro dell’Interno, sentita la Conferenza Stato-Città ed autonomie locali. La stessa legge di bilancio (al comma 70) non ha previsto una scadenza per l’emanazione del dPCM ma ha fissato a fine gennaio 2021 il termine entro cui i Comuni avrebbero dovuto chiedere - con istanze motivate - le somme al Ministero dello Sviluppo Economico. Se i Comuni hanno rispettato la scadenza del 30 gennaio 2021, il MISE ha già sul tavolo da un mese le richieste in base alle quali ripartire il Fondo da 10 milioni euro, a cui i Comuni potranno aggiungere risorse proprie, sebbene risulti difficile pensare che i Comuni, accerchiati dai vincoli di bilancio e con i bilanci approvati, in genere, nella migliore delle ipotesi, entro aprile e/o giugno (stante i soliti rinvii), riescano, per lo più in periodo di pandemia e con risorse sempre più esigue per i blocchi di entrate proprie (IMU, TOSAP, ecc.) a rimpinguare quanto riusciranno a percepire dal fondo messo a disposizione dal MISE. Rebus sic stantibus, il Segretario Generale dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (Anci), Veronica Nicotra, ha scritto al capo di gabinetto del MISE per chiedere che fine abbia fatto il dPCM, previsto dall’ultima legge di bilancio, che deve disciplinare il potenziamento degli uffici tecnici per far fronte alle pratiche relative al superbonus 110%.
“C’è la necessità - spiega Nicotra - di intervenire non solo e non tanto con assunzioni straordinarie quanto con una norma di semplificazione procedurale finalizzata all’erogazione del suddetto bonus, misura largamente condivisa da Anci Nazionale ma che rischia un forte rallentamento a causa di oggettive difficoltà operative di reperimento dei dati necessari per le certificazioni richieste agli uffici comunali”. Su questo l’Anci ha predisposto una norma apposita che ha finalità di consentire l’asseverazione dei tecnici abilitati anche solo alla conformità degli immobili rispetto allo stato legittimo e alla sola condizione che gli stessi non siano stati realizzati in assenza di titolo abilitativo o in totale difformità rispetto allo stesso, se prescritto dalla legislazione o regolamentazione vigente. Ma non è tutto, in quanto, anche la Rete Professioni Tecniche ha proposto, con il contributo del CNI e del CNAPPC, proprio al fine di far beneficiare dei suddetti bonus la più ampia platea possibile e capendo le difficoltà degli uffici tecnici, una serie di proposte migliorative della norma in argomento tra cui:
In conclusione, gli uffici tecnici devono pagare il fio dell’ennesimo parto di un’anatra zoppa da parte del Parlamento che non ha considerato le criticità ataviche della Pubblica Amministrazione ormai gravata da un quindicennio di assenza di assunzioni. Né, allo stato sembra, che l’attuale Esecutivo, sebbene animato dalla voglia di riscatto per l’economia nazionale, abbia tra le sue priorità l’effettivo rilancio del settore delle costruzioni, tenuto conto che, per quanto sopra, si evince in tutta la sua eloquente chiarezza che il meccanismo di rilancio del settore immobiliare s’incepperà, inevitabilmente, per la scarsità di risorse umane all’interno degli Enti Locali.
Per quanti interessati a consultare le proposte di modifica della norma sul superbonus:
https://www.fondazionecni.it/images/newsletter/Proposte_di_modifica_Superbonus_11_03_21_f9024.pdf
o consultare l'allegato.
Intervento di Pierangelo Benedetti - Coordinatore comitato scientifico Edilizia-Urbanistica-Suap- apparso nell'ultimo numero de "Il nuovo Giornale di UNITEL". Per maggiori informazioni: Il nuovo giornale dell'Unitel N. 1/2021 | Unitel
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