Tutto pronto per il conto energia termico. Con il parere positivo della Conferenza Stato-Regioni del 6 dicembre scorso è ormai spianata la strada – dopo quasi un anno e mezzo di attesa – per il nuovo sistema di incentivi dedicato alle rinnovabili termiche e destinato a sostenere, tra l’altro, la produzione di calore attraverso caldaie e apparecchi a biomasse. Diverse le modifiche approvate rispetto al testo messo a punto dallo Sviluppo economico (insieme ad Ambiente e Politiche agricole) e presentato poco più di un mese fa. Attesa entro fine anno la pubblicazione in «Gazzetta Ufficiale».
Le ultime novità – richieste dalle Regioni e accolte dal Governo – sono di particolare interesse per il mondo agricolo. Innanzitutto, è stata introdotta la possibilità per i soli fabbricati rurali di aziende agricole di accedere agli incentivi, oltre che per la sostituzione di vecchi generatori di calore, anche per le istallazioni ex novo di apparecchi/impianti a biomasse.
Ancora, l’ammissione agli aiuti è stata estesa, nelle sole aree non metanizzate, anche alla sostituzione di generatori a Gpl, ma solo con impianti a biomassa utilizzati da aziende agroforestali e con specifici livelli di emissione polveri. Rispetto alla precedente versione, infine, la soglia di potenza incentivabile di 500 kWt passa a 1.000 kWt (con esclusione, però, sotto tale potenza, dal sistema dei certificati bianchi per l’efficienza energetica) a condizione che le centrali tra 500 e 1.000 kWt siano soggette a un plafond annuo non superiore ai 30 milioni di euro (con l’istituzione di un registro a iscrizione preventiva).
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