Il Parlamento approva la revisione della direttiva RoHS sulle sostanze tossiche nei dispositivi elettronici
I pannelli fotovoltaici contenenti tellururo di cadmio non rischiano più di finire al bando. L'ha deciso di recente il Parlamento europeo, approvando con 640 voti favorevoli la revisione della direttiva RoHS del 2003 sul divieto di utilizzare sostanze tossiche e pericolose negli apparecchi elettrici ed elettronici. Il cadmio è uno degli elementi sulla lista nera dell'Unione europea, ma si trova nei moduli solari fabbricati dal colosso First Solar. Il cadmio è più economico del silicio (ricordiamo che First Solar ha ridotto i costi di produzione a meno di un dollaro per watt), ma richiede un'attenzione particolare per il suo smaltimento al termine del ciclo di vita. Il testo emendato della direttiva stabilisce che i pannelli fotovoltaici sono esclusi dal campo d'applicazione del provvedimento, perché sono installati e rimossi da personale qualificato e contribuiscono agli obiettivi comunitari sulla produzione di energia rinnovabile. Tra le altre novità, ci sono procedure più snelle e veloci per correggere o aggiornare l'elenco delle sostanze vietate, l'inclusione dei dispositivi medici e quelli di monitoraggio/controllo e un periodo transitorio di otto anni, per consentire alle aziende di adeguarsi alla direttiva rivista dal Parlamento. Tornando alle rinnovabili, l'uso del cadmio nei pannelli solari apre la discussione sul corretto smaltimento di questi apparecchi. Considerando una vita media di una ventina d'anni, è un problema ancora sottostimato da molte imprese del settore. Ma come evitare dispersioni di sostanze tossiche quando si dovranno eliminare i vecchi moduli? A questo proposito, First Solar è una delle società che hanno fondato nel 2007 Pv Cycle, l'associazione europea dei produttori di pannelli che si pone l'obiettivo volontario di creare una filiera per raccogliere e riciclare i moduli.
(www.energia24club.it)
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