Al SAIE Bari 2021, in occasione di un convegno organizzato dalla Regulatory Room di IBIMI - BuildingSMART Italia per la presentazione del progetto RiDiPE, il Dirigente tecnico del comune di Ascoli Piceno, nonché neo-coordinatore del comitato Transizione al Digitale/BIM di UNITEL, Milena Coccia interviene sul tema OpenBIM.
Venerdì 8 ottobre, presso l’area collettiva IBIMI buildingSMART – stand K19 del SAIE Bari 2021, si è svolto il convegno sul tema del rilascio digitale dei permessi edilizi: questione già affrontata da Franco Coin - Regulatory Room, Steering Committee member BuildingSMART Italian Chapter, IBIMI - in un articolo per “Il Nuovo Giornale dell’UNITEL”.
Durante la prima parte dell’evento ha offerto a tutti i partecipanti una visione nazionale ed internazionale sullo stato dell’arte del processo digitale di gestione del permesso edilizio, citando casi di successo e progetti in corso, ed evidenziando il ruolo centrale degli standard aperti OpenBIM.
Nella seconda parte, invece, si è posto l’ambizioso obiettivo di aprire una linea di discussione tra la pubblica amministrazione locale, centrale e gli attori del mercato edilizio affinché, sulla base di standard OpenBIM, si redigano linee guida di lavoro e si possa dar vita allo sviluppo di ulteriori progetti di implementazione del e-permitting nel nostro paese. Ad offrire il proprio punto di vista, in qualità di PA, Milena Coccia : Dirigente tecnico del Comune di Ascoli Piceno e neo-coordinatore del Comitato Transizione al Digitale/BIM di UNITEL - Unione Nazionale Italiana Tecnici Enti Locali.
Parlando di OpenBIM per il rilascio dei permessi edilizi: “quali sono le cose positive?” Esordisce così il dirigente ascolano, sottolineando come, sebbene ci siano ancora molte negatività intorno all’argomento, sia tuttavia necessario focalizzarsi sui grandi benefici che un passaggio a una simile metodologia comporterebbe in termini di rilascio dei permessi.
Lo scambio di dati con dei dataset e requirement chiari sono per Coccia un requisito fondamentale affinché la Pubblica Amministrazione possa fruire, in maniera univoca, di informazioni precise e indiscutibili.
“La negatività” di questo nuovo approccio, secondo il socio UNITEL, “sta nella nostra arretratezza, che si supera se c’è omogeneità nel territorio”. La metà del tempo degli uffici tecnici, infatti, viene impiegato solitamente per chiedere integrazioni e spiegazioni.
Grazie all’OpenBIM, si potrebbe avere un importante calo delle richieste di integrazioni; andando così a ridimensionare ed ottimizzare il carico di lavoro degli uffici tecnici.
“Se viene introdotto un elemento non corrispondente alla mia normativa,, l’operatore vede che c’è un problema su quel permesso di costruire” . In altre parole, la tecnologia permetterebbe, grazie a degli alert, di abbassare l’errore, mettere da parte le interpretazioni personali ed elevare l’autonomia del passaggio.
“In generale, si abbatterebbero i tempi di istruttoria che sono quelli che maggiormente pesano per i privati, ad esempio il sisma bonus, e sulle aziende per gli investimenti”. Abbassando dunque sensibilmente la capacità di “vedere una richiesta di permesso su base BIM” - chiara, con un linguaggio inequivocabile - ci sarebbero grandi benefici in termini di velocità ed accelerazione delle procedure: un grande incentivo per l’economia del Paese.
Nonostante una normativa spesso complessa, con dei dataset e requirement specifici, non c’è spazio per l’interpretazione personale: ciò comporta una maggiore obiettività da parte del personale tecnico.
“Tutte quelle persone al momento impegnate” a reclamare “richieste di integrazione e lottare con i professionisti per far passare le linee guida del comune, perdono tanto tempo”. Sbarazzandosi di questi vincoli, “recuperiamo risorse umane che possiamo impiegare per altri servizi di prossimità del cittadino sempre tramite la PA”.
“ Se è tutto chiaro, tracciato”, è più difficile, ironizza Coccia “è più difficile che ti portino in tribunale”, riferendosi anche all’abbattimento dei costi per eventuali assistenze legali.
“Gli oneri concessori, legati al rilascio dei permessi edilizi, portano soldi nelle casse dei comuni”. “Se programmiamo 10 rilasci, abbiamo un budget”, prosegue il Dirigente di Ascoli Piceno, “ma se solitamente [i rilasci] tardano ad arrivare, e quindi arrivano nei bilanci successivi”, si ha una carenza di budget. Per Coccia, dunque, è giunto il momento che la PA inizi a ragionare in termini di “cash flow”: “se siamo veloci ad emettere un permesso di costruire, anche i bilanci migliorano e abbiamo una maggiore disponibilità finanziaria”.
“Meno spostamenti, meno carta”: grandi benefici in termini ambientali.
Con i dati generati dal BIM, “potremmo iniziare su base GIS a popolare il nostro 3D City Model”: pratica già in uso in città come Helsinki e che stanno sviluppando in altre città europee come ad esempio Ginevra. Con l’OpenBIM, il progettista avrebbe un ruolo fondamentale nel fornire i dati e nella creazione graduale di un modello 3D comunale.
Nell’illustrare questo punto, il coordinatore del comitato UNITEL, fornisce un esempio che seppur triste, poiché ripercorre una delle pagine più amare della storia del Paese, è emblematico dei benefici di questo nuovo approccio: la tragedia di Rigopiano. “Il famoso permesso di costruire di Rigopiano non aveva avuto la possibilità di essere controllato rispetto al rischio di frana. Se tutte le Pubbliche Amministrazioni accedessero a una stessa fonte di dati, forse in quel caso, si sarebbe capito che il pericolo più grande per quel permesso di costruire era il rischio di frana”.
Questa banca dati, dunque, genererebbe una serie di agevolazioni, come per:
Con l’OpenBIM, infatti, “si può fare prevenzione e sicurezza del territorio, cosa che al momento, ragionando ancora su carta e per errore umano, non riusciamo ancora a fare”. Inoltre, il 3D City Model può essere condiviso con le altre Pubbliche Amministrazioni.
Avviandosi alla chiusura, Coccia afferma che “il risultato sarà ottimo” sia per la PA che per gli istanti.
I benefici dell’OpenBIM per la PA si avranno soprattutto in termini di:
Mentre per gli istanti:
Di conseguenza, “oltre alla difficoltà, e non impossibilità, ma difficoltà di partire con i dati di base, ci sono solo benefici”. L’intervento termina con la domanda: “siamo lontani dall’obiettivo?”. “Manca ancora un po’ di investimento in termini di GIS e 3D city model”, però grazie ad Associazioni come IBIMI - BuildingSMART, ma anche UNITEL - Unione Nazionale Italiana Tecnici Enti Locali e ANTEL - Associazione Nazionale Tecnici Enti Locali, si sta avviando una massiccia campagna di sensibilizzazione all’argomento; così che anche la PA, a volte distratta dalle attività quotidiane, possa iniziare a capire in che direzione si sta muovendo il futuro.
Per maggiori informazioni il video dell’intervento di Milena Coccia è disponibile sul canale YouTube di IBIMI: https://www.youtube.com/watch?v=ohwUPoRcX4U&t=2s.
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