Ormai ci siamo dentro. La nuova era digitale ci sta portando ad un mondo interattivo che è fatto di mail, PEC, piattaforme digitali, portali, SPID, ecc. Il rapporto interpersonale è ormai tramontato e qualsiasi cosa noi dobbiamo effettuare con la pubblica amministrazione avviene per canali telematici. Qualcuno direbbe: “Perfetto, la soluzione migliore per essere più veloci ed efficienti”. Eppure, questo sistema ha una doppia faccia.
È vero! Le tecnologie digitali facilitano il rapporto tra cittadini e pubblica amministrazione e soprattutto contribuiscono a una maggiore inclusività, garantendo ad esempio una maggiore accessibilità ai servizi pubblici per gli anziani, le persone con disabilità e chiunque per una serie di ragioni abbia difficoltà a recarsi fisicamente presso le strutture.
Si tratta di un processo di transizione digitale inevitabile, visto che, attraverso un semplice smartphone, abbiamo il mondo nelle nostre mani, oltretutto con un notevole risparmio sia per i cittadini che per le imprese. Infatti, il sistema nasce principalmente come servizio al cittadino al fine di eliminare una serie di processi burocratici articolati e delle conseguenti tempistiche dilatate.
Ma per gli addetti ai lavori? Per il personale pubblico è veramente vantaggioso questo sistema? Ovvero, possibile mai che abbiamo definitivamente abbandonato i rapporti interpersonali tra uffici? Riunioni, briefing, collaborazioni, domande e risposte, … erano davvero così male?
Ebbene, dobbiamo fare delle riflessioni e delle considerazioni. I Responsabili degli Uffici Tecnici Comunali, e non solo, che in via prioritaria rivestono il ruolo di Responsabili Unici del Procedimento, da qualche anno, si trovano a fare i conti con le misure di investimento adottate dal Governo attraverso l’utilizzo di piattaforme telematiche. Le stesse sono più che efficienti ed efficaci in fase di candidatura dell’Ente per accedere alle forme di finanziamento messe in atto ma poi evidenziano la loro criticità con l’avanzamento contabile dei contributi. Ovvero a tutt’oggi si registrano dei ritardi sull’erogazione delle rate di anticipo, di acconto e di saldo non perché il RUP non abbia attentamente inserito i dati nelle piattaforme, bensì perché non vi è riscontro alcuno sulla correttezza dei dati inseriti. Tutto ciò è ancora di più evidente sui fondi PNRR che prevedono altresì l’aggiornamento dei medesimi dati sulla piattaforma REGIS.
Dove nasce il problema qualcuno potrebbe domandarsi!!
Orbene, il Responsabile del Procedimento è l’interfaccia con gli operatori economici che realizzano gli interventi e l’unico vero interlocutore anche dal punto di vista finanziario, visto che lo stesso il più delle volte è anche Responsabile del Servizio Competente che sottoscrive il contratto di appalto.
Ma i soldi quando arrivano? Quando mi pagate il SAL?
Non è possibile dare risposte! Perché l’unico canale a disposizione del RUP è purtroppo il sistema digitale sopra citato ovvero mail, PEC, Ticket, ecc., ma nel momento in cui si avanza la richiesta di queste informazioni la risposta è sempre la stessa (quando ovviamente c’è la risposta): “Le erogazioni sono in fase di liquidazione e seguono un ordine cronologico”. Ma, in un contesto di risparmio temporale, non sapremo mai se la nostra pratica è corretta nella sua compilazione e quindi idonea per ricevere la tranche finanziaria.
Quindi il problema dov’è? La serie di strumenti sempre più interattivi non dovrebbe consentire alla comunicazione pubblica di essere più efficiente e rapida?
Purtroppo, no! Manca, in gergo moderno, il front-office; manca l’interlocutore che in via del tutto generale potrebbe e dovrebbe “confortare” le nostre richieste. Un mondo fatto solo di numeri, flag, slot, ticket, mail evidenzia senza dubbio una lacuna nella vecchia “telefonata” ovvero “un rapporto umano”. Forse ciò può sembrare retrogrado ed anticonvenzionale al mondo d’oggi, ma probabilmente miscelare le due cose consentirebbe di interagire dal punto di vista verbale con l’operatore e giungere a delle risposte o quantomeno rassicurare nelle risposte.
Il contatto non è più permesso! Tutto si svolge in maniera virtuale. Ma il computer può davvero sostituire l’uomo? La risposta è no! Il sistema digitale ci rende più distanti non solo tra gli individui ma soprattutto con la realtà.
Le risposte che cerchiamo non potranno essere mai racchiuse in una mail, semplicemente perché “non respirano” e non emanano quelle sensazioni di cui ogni persona ha bisogno.
Il cittadino come l’addetto ai lavori nella P.A. avrà sempre bisogno del rapporto umano.
Beh, i tempi corrono e bisogna stare al passo, ma qualche volta è bene riflettere su ciò che cambia e se ne valga davvero la pena. Il detto “mettiamo il tutto sulla bilancia” rispecchia esattamente ciò che dobbiamo fare, considerare e valutare bene le misure di ciò che sta accadendo in proiezione del futuro di tutti noi!
Articolo di Piero Fantilli - Coordinatore scientifico Demanio/Manutenzioni di UNITEL - apparso nell'ultimo numero de "Il Nuovo Giornale dell'UNITEL".
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