Alto Contrasto Reimposta
Iscriviti Area Riservata
Menu
Menu
Stemma

PNRR: siamo al primo 'giro di boa'

Pubblicato il 23/07/2022
Pubblicato in: Pubblica Amministrazione
PNRR: siamo al primo 'giro di boa'

A che punto siamo con il reclutamento del personale, visto che le figure da implementare dovranno avere una sicura base tecnica ma anche nozioni di Management?

 

Sono stati conseguiti nei tempi previsti tutti i 45 traguardi e obiettivi indicati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per il primo semestre 2022. Il Ministero dell'Economia e delle Finanze ha inviato alla Commissione Europea la richiesta relativa al pagamento della seconda rata dei fondi del PNRR del valore complessivo di 24,1 miliardi di euro, di cui 11,5 miliardi di contributi a fondo perduto e 12,6 miliardi di prestiti.

La Commissione Europea valuterà ora la richiesta sulla base dell’iter previsto dai regolamenti comunitari (due mesi di tempo), poi il Comitato economico e finanziario avrà quattro settimane per la sua decisione (le risorse vengono erogate al termine dell’iter valutativo).

Questo significa che a livello nazionale e territoriale sono stati ammessi a finanziamento molti progetti. Le difficoltà incontrate per rispondere ai bandi sono state diverse e di diversa natura. Una su tutte è l’annoso problema dei vari ministeri che hanno proposto bandi legati al PNRR in forma sparsa, dunque non una sola piattaforma per rispondere ai bandi, ma più piattaforme che funzionano ognuna con logiche diverse.

Gli  enti locali hanno retto l’impatto di questa prima fase, ora però la questione si fa più complicata. Si passa alla famosa fase dell’execution e, contemporaneamente, a quella del monitoraggio dei progetti. Se da un lato, in questo caso, lo strumento c’è (ovvero la piattaforma ReGis che in questo momento è stata messa a disposizione dei ministeri per l’implementazione) la preoccupazione si sposta verso le figure che fisicamente si occuperanno di fare le registrazioni degli avanzamenti di ogni singolo progetto. Alcuni enti locali nei primi giorni di luglio hanno iniziato ad utilizzare la piattaforma che doveva essere già implementata con i vari progetti, ma, a quanto pare, risulta che i dati presenti non sono stati acquisiti nel sistema dalle altre banche dati (BDAP-MOP, SimonWEb, Igrue, ANAC, ecc) ma bisognerebbe ricaricare tutti i progetti a mano. Alcune fonti riferiscono di una piattaforma ancora “acerba”, poco intuitiva e per molti enti ancora inaccessibile. Insomma c’è ancora un gran lavoro da fare. La logica del processo organizzativo è quella di Project/Program management. Ovvero per ogni singolo progetto bisognerà raccogliere i dati di avanzamento (tecnico economico e non finanziario per cassa) che verranno confrontati con il progetto iniziale (impegni di spesa e tempi di esecuzione) per controllare se si è in ritardo o meno e in una logica di Program management per creare quelle rendicontazioni di alto livello che serviranno a presentare all’Europa la richiesta di una nuova tranches di finanziamenti.

Ma a che punto siamo con il reclutamento del personale, visto che le figure da implementare dovranno avere una sicura base tecnica ma anche nozioni di Management?

La piattaforma unica, inizialmente utilizzata per selezionare tecnici per il PNRR, ora è lo strumento principale per il reclutamento del personale della PA. In base al D.L. 36/2022 dal 1° luglio 2022 il nuovo portale “inPA” già attivo dal secondo semestre del 2021, sarà operativo per le amministrazioni pubbliche centrali e le autorità amministrative indipendenti, che dovranno utilizzarlo dal 1° novembre 2022 per tutte le procedure di assunzione a tempo determinato e indeterminato. Regioni e enti locali saranno successivamente abilitate a utilizzare inPA per le selezioni di personale. Nel PNRR la riforma dei meccanismi di selezione, perseguita tramite il nuovo portale unico del reclutamento, consentirà la pianificazione strategica del capitale umano delle amministrazioni.

Non volendo ripercorrere la cronistoria dei vari decreti legge e spostando lo sguardo in avanti possiamo affermare che possiamo evidenziare almeno due criticità: la prima riguarda la capacità da parte delle amministrazioni di definire il fabbisogno di personale in modo adeguato per poter poi utilizzare il portale; la seconda è rappresentata dal numero dei tecnici selezionati ad oggi, che non garantisce la copertura del servizio di supporto tecnico agli enti sul territorio nazionale.

Confermiamo che i numeri da raggiungere al 2026 sono molto ambiziosi: 750.000 dipendenti delle PA, di cui 350.000 delle PA centrali ed i restanti 400 mila negli altri soggetti pubblici, enti locali compresi che dovranno essere formati (i nuovi assunti) e Ri-formati (quelli attuali per quanto riguarda le procedure e l’organizzazione interna). Dunque, secondo le due direttrici di intervento (anche esse finanziate dal PNRR), spazio ai corsi di formazione su piattaforme on line (Mooc) e alle Comunità delle competenze (Community of Practice) per sviluppare e contaminare di best practice all’interno della PA (ad esempio, manager della trasformazione digitale o della transizione green). L’ambizione è di attivare circa 20 di queste community tematiche (ad es. su human capital, digital transformationgreen transformation, ecc.), trasversali alle amministrazioni. I manager coinvolti (circa 100-150 per ogni community) saranno supportati nell’implementare progetti innovativi all’interno delle proprie amministrazioni. A tali azioni si aggiunge inoltre la possibilità data alle principali amministrazioni di usufruire di voucher formativi per completare il retraining del personale alla luce delle nuove esigenze organizzative e funzionali.

Contemporaneamente a questi percorsi si dovranno sviluppare anche progetti di change management che rappresenteranno uno strumento specifico per le piccole e medie amministrazioni per supportarle nel rafforzamento e nella trasformazione del loro modello operativo.

Insomma, i progetti gestionali di riforma ci sono ed i finanziamenti anche, il problema riguarda i tempi di attuazione, perché nel frattempo diversi progetti legati al PNRR sono partiti e molti partiranno nei prossimi mesi e il mondo della P.A., ed in particolar modo quello degli enti locali, sui temi appena trattati, è quasi all’anno 0 o poco più.

 

Articolo di Antonio Ortenzi - Direttore Responsabile del Nuovo Giornale di UNITEL - apparso nell'ultimo numero de "Il Nuovo Giornale dell'UNITEL".


Utilità