DOMANDA:
Con questo quesito cerco di rappresentare una questione particolare che riguarda tutti noi, che è emersa nei due convegni che abbiamo fatto a Larciano (PT) e Cerreto Guidi (FI) in merito alla possibilità o meno di procedere per gli acquisti economali che di solito con regolamento interno dell'ente sono definiti con un importo max di €. 500-600, al di fuori dal MEPA (Mercato elettronico pubblica Amministrazione).
Tali acquisti sono rappresentati spesso da esigenze momentanee ed a volte non prevedibili, ( es. si rompe il trapano all'elettricista del comune e devo provvedere a comprarlo alla mesticheria di turno, altrimenti sono fermo con il lavoro/riparazione in manutenzione patrimonio che sto svolgendo, con il rischio di lasciare al buio una strada, più che la biblioteca oppure stessa cosa sempre in questo caso per l'acquisto di un teleruttore elettrico o lampade varie. Altro caso prospettato le minuterie necessarie per il montaggio dei pannelli elettorali in questo periodo "materiale metallico es. chiodi, bulloni lamiere, legno ecc." anche in questo caso i colleghi chiedevano se con il concetto di acquisti in economia modestissimi all'interno degli importi di cui sopra, potevano acquistare fuori dal MEPA e quindi direttamente dalla mesticheria/ferramenta di zona.
Mi sono impegnato pubblicamente attraverso l'associazione ad approfondire il problema ed a farsi dare una risposta definitiva, in quanto CONSIP sull'argomento è sembrato molto rigido nel rispondere che dobbiamo procedere con MEPA e tentennate su soluzioni alternative ( te lo immagini comprare i chiodi sul MEPA e quando ti arrivano...) ma quello che preoccupa è l'ipotetico annullamento della determina di acquisto con eventuale danno erariale che ne possa scaturire, se uno non procede a fare gli acquisti sul MEPA, a seguito di qualche controllo interno (segretario comunale o esterno corte dei conti).
RISPOSTA:
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Utilità