L'Adunanza plenaria del Consiglio di Stato, nelle pronunce 33 e 34 del novembre 2012 ha chiarito che è necessario richiedere una certificazione antimafia per ogni appalto o subappalto e tale certificazione va richiesta sempre e comunque alla Prefettura della Provincia di residenza dell'impresa concorrente, anche se il cantiere verrà aperto in un'altra Provincia o Regione.
Il Consiglio di Stato, infatti, parte dal presupposto che un'impresa può avere aperti più cantieri sul territorio italiano e può essere a rischio di infiltrazioni mafiose in una zona ma contemporaneamente risultare fuori rischio in un'altra zona. Per questo si deve richiedere una certificazione per ogni cantiere aperto. La prefettura può dare un'informativa “tipica” che evidenzi il rischio di infiltrazione mafiosa (e la conseguenza è l'immediata espulsione dell'impresa dall'appalto), oppure può dare un'informativa “atipica” (quella che contiene sia elementi favorevoli, ossia di assenza di rischio infiltrazioni, sia elementi di dubbio).
In questo caso starà alla stazione appaltante fugare questi dubbi compiendo ulteriori valutazioni sull'impresa relativamente ad ogni singolo appalto. Il Consiglio sottolinea che i dubbi su un'impresa riguardo un appalto non si estendono ad altri lavori che la stessa impresa ha in corso in altra zona.
Per il Consiglio, infatti, l'informativa ha effetti soltanto nell'ambito territoriale in cui si svolge l'attività produttiva oggetto dell'informativa. Questo non toglie che le stazioni appaltanti di altre zone, venute a conoscenza dell'informazione atipica sull'impresa riguardo un altro cantiere, richiedano alla prefettura della Provincia dell'impresa di fornire una nuova e ulteriore informativa anche per il lavoro in corso nel proprio territorio.
Questo regime continuerà finché non andrà in vigore il Codice antimafia (Dlgs 159/2011), cioè due mesi dopo il vigore del decreto correttivo del Codice stesso (che è di prossima pubblicazione in Gazzetta Ufficiale). Con il nuovo Codice ci sarà una banca dati unica dei “pregiudizi” antimafia e si semplificherà la verifica del rischio o meno di infiltrazioni di un'impresa.
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