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Per i piccoli Comuni una stazione unica appaltante

Pubblicato il 10/04/2013
Pubblicato in: Appalti

Dal 31 marzo prossimo, i Comuni fino a 5mila abitanti dovranno obbligatoriamente gestire insieme, tramite Unione o Convenzione, il servizio di appalti finalizzati alla realizzazione di lavori pubblici o all’acquisto di beni e servizi, secondo lo schema della “Stazione unica appaltante” o della “Centrale unica di committenza”.

L’obbligo di gestione in Unione o Convenzione riguarda solo la fase della gara di appalto, mentre ricadono nelle responsabilità del singolo ente le fasi precedenti la gara (programmazione e progettazione) e quelle successive (esecuzione dei lavori). Ogni ente, poi, provvede autonomamente agli affidamenti diretti laddove essi siano consentiti dall’ordinamento.

A scelta, i piccoli Comuni possono optare anche per la gestione associata dell’ufficio acquisti, opzione importante ai fini della razionalizzazione della spesa pubblica e che, comunque, diverrà obbligatoria entro la fine del 2013.

Entro il 31 marzo, quindi, appalti pubblici in Unione o Convenzione. Se a quella data i Comuni si sono già associati in una Unione, allora l’obbligo di costituire la centrale di committenza ricadrà verosimilmente sull’Unione stessa, mentre se al 31 marzo l’Unione non è stata ancora costituita, oppure se i Comuni hanno scelto di stipulare una Convenzione per la gestione associata delle funzioni fondamentali, allora sui Comuni graverà l’obbligo di stipulare un “accordo consortile” (anche se la norma non prevede la possibilità di consorzi per la gestione di tale materia, rimanendo possibili solo le forme associazionistiche dell’Unione e della Convenzione).

(Sintesi redazionale UNITEL NEW 24, 11.03.2013)


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