Solitamente usiamo riportare in questo spazio il report delle attività svolte, delle iniziative formative, dei convegni a tema tenutisi sui territori regionali. Ma non in questo caso, il periodo storico che stiamo attraversando con le implicazioni portate dal lungo periodo di pandemia ci impongono riflessioni di altro tipo. Ci aspetta un periodo di cambiamento che non può essere legato alle sole disquisizioni sulla riscrittura o meno del Codice dei Contratti, sulla revisione del Testo Unico dell’Edilizia e sulle procedure di compatibilità paesaggistica ed edilizia afferenti immobili interessati da interventi “super-bonus 110”!!!
Lasciamo le interpretazioni tecniche e legali delle norme ad una prossima pubblicazione, soffermandoci su una criticità di sistema che appare sempre più evidente e fonte di preoccupazione per gli Enti Locali. Per citare la situazione lombarda, ma credo che si possa tranquillamente generalizzare, preoccupa il pesante ricambio generazionale nel triennio in corso ove in particolare gli Uffici Tecnici dei piccoli Comuni assistono al pensionamento dei Tecnici che di fatto hanno sostenuto il quarantennio di sviluppo infrastrutturale nei nostri Comuni a partire dall’inizio degli anni ’80.
Una perdita di conoscenze e di operatività gestionale che arriva in un momento ove l’auspicata crescita del Paese necessita delle migliori capacità e preparazione di settore. Paradossalmente i concorsi pubblici del periodo, a dire il vero già pesantemente condizionati e limitati dall’emergenza sanitaria da COVID-19, registrano per i ruoli apicali una partecipazione numericamente ridotta e, ahimè, con aspiranti non formati e qualitativamente impreparati ad assumere il carico di competenze che il ruolo richiede. Questa pertanto deve diventare anche
una nostra preoccupazione, specie per UNITEL che da sempre e per vocazione statutaria deve intraprendere tutte le azioni necessarie per la tutela della figura professionale dei Tecnici operanti nella P.A.
A dire il vero il grido d’allarme lanciato già una decina di anni fa (vedi innalzamento a 50 anni e 7 mesi dell’età media dei dipendenti Italiani nonché il solo 3% dei lavoratori sotto i 30 anni… ndr) non ha sortito alcun effetto specie riguardo l’assoluta mancanza di percorsi formativi atti a sostenere l’ingresso in quei Comuni ove la settorialità delle competenze è semplicemente un miraggio per ovvi limiti dimensionali. Dando per scontato il ricorso alle Università per il reclutamento dei giovani che dovranno sostenere la “nuova P.A.”, non si intravedono ancora iniziative mirate all’accompagnamento alla professione ed alla specializzazione nei vari settori di attività.
Fermandoci un attimo sul preminente settore dei Lavori Pubblici/Gestione Demaniale, è infatti fondamentale che la preparazione scientifica sia abbinata ad un percorso di apprendimento all’interno dell’Ente per la conoscenza delle dinamiche che regolano l’iter burocratico amministrativo dei procedimenti a partire dalla fase di programmazione delle opere. Occorre pertanto prende coscienza che un deciso cambio di passo potrà avvenire anche attraverso:
Un’apparente soluzione di modesta portata ma occorre pur prendere coscienza che non si potrà prescindere da un efficiente ed efficace gestione giornaliera del territorio che determina la qualità della vita nei nostri centri urbani (e quanto ce ne siamo accorti nell’ultimo anno). L’aspettativa è quindi che le Istituzioni ai vari livelli ed anche ANCI, sin d’ora poco “reattiva”, possano a breve determinare percorsi innovativi atti a riaffermare la centralità dei ruoli tecnici fondata su un accrescimento della preparazione professionale.
Intervento di Danilo Villa - Coordinatore Area Nord - apparso nell'ultimo numero de "Il nuovo Giornale dell' UNITEL". Per maggiori informazioni: Il nuovo giornale dell'Unitel N. 1/2021 | Unitel
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