di Gianni Trovati
Il decreto enti locali resiste all'ultimo passaggio in commissione Bilancio alla Camera, dov'è tornato ieri mattina per rispondere a una serie di obiezioni sulle coperture mosse dalla Ragioneria generale, e arriva all'Aula dove oggi sarà sottoposto al voto di fiducia numero 57: è il primo appuntamento di questo tipo dopo la spaccatura di Area popolare (Ncd-Udc), alla Camera la maggioranza non ha problemi particolari ma i numeri potrebbero lanciare qualche allerta al governo.
Sblocco del salario accessorio
Dal ritorno in commissione il provvedimento è uscito perdendo lo sblocco del salario accessorio per le Province e Città metropolitane che hanno sforato il Patto nel 2015, che sono l'ampia maggioranza (76 su 86 nelle regioni a Statuto ordinario) e tornano a inciampare nei tagli alla parte variabile della busta paga per i loro dipendenti. Cancellata anche una mini-sanatoria per gli sforamenti del Patto 2012 "scoperto" solo tre anni dopo dalla Corte dei conti, caso che però riguardava una sola Provincia (Pesaro).
Patto di stabilità 2015
Per il resto, resistono i correttivi che hanno ridotto le sanzioni sul Patto di stabilità 2015, per cui i Comuni che non lo hanno rispettato subiranno un taglio pari al 30% dello sforamento, anziché del 100%. Si allargano poi gli spazi assunzionali per i Comuni fra mille e 10mila abitanti caratterizzati da organici "leggeri": il turn over si triplica, dal 25% al 75%, nei Comuni che nel 2015 avevano un rapporto fra dipendenti e popolazione inferiore a quello medio previsto per gli enti in dissesto. Confermata anche l'esclusione dei dirigenti a contratto dai vincoli generali sui contratti a termine.
Altre norme
Ma nel provvedimento che oggi attende l'esame finale di Montecitorio hanno trovato spazio anche regole che non c'entrano nulla con gli enti locali. Oltre alla riapertura a tutto campo sulle rateazioni dei debiti fiscali, è da segnalare il fondo da 10 milioni per avviare un piano di interventi a sostegno del grano italiano, colpito da un crollo dei prezzi che ieri ha spinto gli agricoltori di Coldiretti a manifestare davanti al ministero delle Politiche agricole. Sospesi poi gli aumenti delle addizionali d'imbarco per i passeggeri degli aerei.
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