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Il nuovo giornale dell'Unitel N. 1/2015

Pubblicato il 19/04/2015

Editoriale di Bernardino Primiani - Presidente nazionale UNITEL

Cosenza 2015:
Vi presento il VI Congresso nazionale di Unitel

Il Congresso nazionale di Unitel è ormai, annualmente, il luogo fisico dove si incontrano e confrontano i maggiori protagonisti dell’universo tecnico in una atmosfera aperta e collaborativa, pur nel rispetto delle rispettive posizioni, e soprattutto dove si cerca di dare risposte e formulare proposte per potere fornire alle nostre collettività servizi migliori, trasparenti e sburocratizzati. Sul sito troverete il programma aggiornato in tempo reale.

A ben vedere risulta quasi improprio il termine “Congresso”, non potendosi convenzionalmente nominare l’evento, che dire, “fucina di idee” o “cabina delle proposte”, come di fatto apparirebbe più appropriato, ma non importa.

Il messaggio che è ormai passato fra tutti coloro che ci sono vicino è proprio quello, ed è in fondo la formula per noi più congeniale, atteso che non siamo politici o sindacalisti, ma cittadini che vogliono lavorare per il proprio Paese e farlo con efficienza, e rispetto! Per quanto sopra esposto, ricordando che ogni anno Unitel punta i riflettori sulle situazioni maggiormente incidenti sulla qualità e dignità del lavoro nelle Aree Tecniche degli ee.ll., è evidente che in Calabria non si poteva che scegliere di parlare del nodo della corruzione, delle conseguenze sulla immagine del Tecnico Pubblico ma anche delle cause che la stessa determina, imputando principalmente in questo una produzione legislativa forte per quantità, assai meno per incisività e capacità di deterrenza.

 

Affastellamento normativo: auspichiamo che il prossimo 12 giugno vengano al pettine, in maniere condivisa e non urlata, i nodi che soffocano il corpo della nostra quotidianità, e le risposte, talvolta ipocrite, che il Legislatore propone, evidentemente più attratto dalla fascinazione astratta di formule inapplicabili, e quasi sempre ridondanti, che dal sezionare con un bisturi sapientemente usato la malattia che incide sulla parte sana, quest’ultima fortunatamente predominante.

Per raggiungere il nostro scopo abbiamo limitato i temi di discussione in solo due titoli, da discutere in tre sessioni di due ore ognuna, sotto la incalzante regia di moderatori competenti e “sfacciati” che stimoleranno amichevolmente i rappresentanti dei vari centri di responsabilità del Paese. La Società ha infatti bisogno di risposte ed aggiustamenti in tempo reale e non è più possibile posare la polvere sotto un tappeto di carte, anche (*) Architetto, Presidente Nazionale Unitel. se paradossalmente potrebbe essere più comodo per noi tutti.

Parleremo pertanto di questa c.d. “turbolegislazione”, la parte del sistema così da noi rinominato che intasa i tavoli degli uffici con adempimenti continui, a volte contraddittori se non illogici, mal coordinati fra loro e soprattutto che non apportano alcuna sostanziale miglioria alla qualità del lavoro, alla efficacia dei controlli e, peggio, alla celerità ed efficienza della azione amministrativa.

Ci chiediamo, e ci confronteremo su questo con le nostre naturali controparti, se il sistema di procedere debba essere quello dell’affastellamento progressivo, della sommatoria di adempimenti, della liturgia delle sole carte a posto, ovvero si possa coniugare efficacia e sintesi con le garanzie dovute per il rispetto della libera concorrenza. Dovremo perciò capire se si possano esplorare universi diversi, quali gli accorpamenti in pochi livelli di responsabilità, meriti curriculari certi e valutazione non per formulas di chi diriga, l’autonomia legata ad una rendicontazione chiara e quindi inflessibile e riconoscibile, un maggior lavoro dei settori delle risorse umane sui concetti di etica, civismo e bene comune con percorsi di formazione e crescita effettivamente condivisi (e diversi rispetto alle parodie che vediamo quotidianamente nella p.a). Riguardo alla corruzione confidiamo che non continui ad essere un tema giornalistico o trattato con l’accetta sull’onda della indignazione popolare.

Il confronto con rappresentanti dell’Anac, della giustizia penale, dei referenti anticorruzione di vari Enti e delle Forze dell’Ordine dovranno aiutarci a capire se sia ineluttabile intervenire sempre a posteriori, e con grave danno di immagine per intere categorie di lavoratori, o se si sappiano adeguare gli strumenti di prevenzione alla reale dinamica costitutiva del fenomeno corruttivo.

Siamo pressoché certi che inviare al personale della p.a. dispense e moduli a risosta precompilata per prevenire la corruzione non sia sufficiente, né istituire uffici amministrativi che mettono in ordine leggi e tabelle!

Per noi il rimedio è sempre e solo la professionalizzazione, la formazione, la crescita dell’etica che deve partire dai livelli politici e la semplicità delle procedure, che non mettano in condizione il cittadino o l’imprenditore di dovere, talvolta, cercare scorciatoie per esasperazione più che per compulsione criminale.

Poche medaglie e molto “olio di gomito”: desideriamo che l’uditorio abbia di fronte cittadini fra i cittadini, persone democraticamente addette ad un compito e che rappresentino senza reticenze ciò che funziona e quanto si debba mettere a regime perché vogliamo un Paese che non risulti, come dalle recentissime proiezioni Ocse, l’ultimo al mondo nella percezione della corruzione per gli stranieri, ma neppure una novella DDR dove la metà della popolazione controllava la restante parte, e tutto era fermo!

Arch. Bernardino Primiani - Presidente nazionale UNITEL

 Allegati
Il Nuovo Giornale dell'UNITEL


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