Le linee guida sull’asseverazione dei modelli organizzativi di sicurezza muovono i loro primi passi.
Saranno pubblicate ufficialmente questa settimana, dopo un lavoro durato mesi, dalla Commissione nazionale dei comitati paritetici territoriali (Cncpt) e da Uni. E daranno la possibilità alle imprese di ottenere da parte degli organismi bilaterali un bollino di qualità: in questo modo le aziende saranno esentate dalle regole sulla responsabilità amministrativa delle società, previste dal Dlgs n. 231/2001.
Il documento, in fase di pubblicazione, nasce dall’articolo 51 del Testo unico sicurezza (Dlgs n. 81/2008).
Qui si prevede che gli organismi paritetici possono provvedere all’asseverazione «della adozione e della efficace attuazione dei modelli di organizzazione e gestione della sicurezza». In questo modo è possibile accedere ai benefici dell’articolo 30 della stessa norma, dove si prevede che questi modelli di organizzazione e gestione hanno efficacia «esimente» della responsabilità delle società, di cui al Dlgs n. 231/2001. Insomma, per le aziende costituiscono una notevole garanzia di tranquillità in caso di controlli o incidenti.
Il Testo unico, però, non dà indicazioni su come procedere a questa asseverazione. Per questo gli organismi bilaterali dell’edilizia hanno deciso di muoversi in autonomia, dando un contenuto più dettagliato a questa semplice facoltà. Colmando, di fatto, un vuoto normativo.
In questo contesto si innestano le prassi di riferimento per le costruzioni, in fase di pubblicazione. Ne parla Ruggero Lensi, direttore relazioni esterne, sviluppo e innovazione di Uni: «Il Cncpt, dopo aver elaborato un primo documento al suo interno, ha ritenuto opportuno integrarlo con la collaborazione di un ente terzo, per avere la certezza di dargli l’inquadramento corretto.
Così ha coinvolto noi nell’elaborazione del testo». In pochi mesi di lavoro è stato completato il documento finale.
Lensi ne racconta, in primo luogo, gli obiettivi. «Abbiamo specificato come i Cpt dovranno procedere nell’ambito della loro asseverazione. L’obiettivo delle prassi è fare in modo che operino in modo uniforme in tutta Italia». Quanto ai contenuti, dice ancora: «L’asseverazione avrà diverse fasi, che vanno da una verifica di tipo documentale a una verifica operativa, in cantiere.
Un doppio passaggio che consente all’impresa di certificare i suoi modelli organizzativi». Analizzando sia il rispetto delle norme cogenti, come quelle del Testo unico, che la qualità dell’organizzazione.
(Giuseppe Latour, Il Sole 24 ORE – Edilizia e Territorio (Tabloid), 18.02.2013, n. 7)
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