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Per l'Imu mancata tre tempi di ravvedimento

Pubblicato il 17/01/2013
Pubblicato in: Economia e Fisco

Ieri, 17 dicembre, è scaduto il termine per pagare il saldo Imu 2012. Per chi non ha adempiuto all'obbligo, o ha sbagliato i calcoli o effettuerà il pagamento in ritardo (casi nei quali sono previste sanzioni e interessi al 2,5%) è possibile rimediare con il ravvedimento spontaneo.

Al riguardo, ne sono stati previsti tre “tipi”: il ravvedimento “sprint”, quello “breve” e quello “lungo o annuale”. Il primo ravvedimento è quello messo in atto entro i primi 14 giorni dalla scadenza stabilita; in questo caso, la sanzione sarà solo dello 0,2% per ogni giorno di pagamento in ritardo. Il secondo ravvedimento (il “breve”) è quello che interviene dal 15° al 30° giorno dalla scadenza e la sanzione ammonta al 3% giornaliero. L'ultimo tipo di ravvedimento (“lungo o annuale”) è quello messo in atto dopo il 30° giorno ed entro un anno; la sanzione sarà del 3,75% al giorno.

Potrà accadere, anche a causa della confusa indecisione dei Comuni nello stabilire le aliquote, che un contribuente abbia pagato più del dovuto o abbia sbagliato codice tributo, magari assegnando la sua imposta ad un Comune diverso dal proprio. Nel caso di pagamenti in eccesso sarà purtroppo difficoltoso recuperare l'eccedenza, perché per tale scopo non sono stati previsti codici tributi specifici.

In caso di pagamenti ad enti sbagliati, il contribuente dovrà fare istanza al Comune sbagliato affinché giri l'imposta al Comune legittimamente destinatario. In mancanza di tale istanza, il contribuente dovrà pagare di nuovo l'imposta al proprio Comune e poi chiedere il rimborso all'altro ente.


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