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…la sentenza che decide il ricorso è redatta, ordinariamente, in forma semplificata

Pubblicato il 03/09/2010
Pubblicato in: Sentenze
Il comma 2 undecies dell’articolo 245 del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, come introdotto dall’articolo 8 del decreto legislativo 20 marzo 2010, n. 53 dispone, tra l’altro, che “…la sentenza che decide il ricorso è redatta, ordinariamente, in forma semplificata”;

tale disposizione si applica altresì in grado d’appello come statuisce il successivo comma terdecies del medesimo articolo 245 d. lgs n. 163/2006 (anche qui introdotto ex art. 8 d. lgs n. 53/2010);
il precetto su richiamato è immediatamente applicabile ai procedimenti in corso, posto che lo stesso attiene esclusivamente al metodo con il quale viene estesa la decisione, senza impingere in alcun modo sui diritti di difesa delle parti ed assicurando a queste ultime la più rapida conoscenza delle ragioni che sottostanno allo scrutinio giurisdizionale senza cagionare le incertezze che possono derivare dalla mera lettura del dispositivo;

la redazione della sentenza in forma semplificata,peraltro, risponde a un’esigenza di chiarezza e di economia processuale che è sostanzialmente intrinseca al sistema e che ha trovato punti di emersione nella legge 20 luglio 2000, n. 205, senza dimenticare la formulazione dell’articolo 65 del regio decreto 17 agosto 1907, n. 642 secondo il quale l’esposizione dei motivi di fatto e di diritto deve essere succinta;
(..)dall’accoglimento dell’appello principale e dalla pronuncia di irricevibilità di quello incidentale deriva che nessun titolo al risarcimento del danno può vantare la parte appellata;
quanto alla declaratoria di inefficacia del contratto instaurato inter partes, la presente decisione non solo travolge gli effetti della sentenza di primo grado che si era arrogata, con anticipo sui tempi, il potere di cognizione in subiecta materia, ma anche impedisce qualsivoglia incidenza su quella stipula

a cura di Sonia LAzzini
riportiamo qui di seguito la decisione numero 5722 del 16 agosto 2010 pronunciata dal Consiglio di Stato
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